Il Presidente della Camera Fini sui valori dell’antifascismo

Il Presidente della Camera Fini sui valori dell’antifascismo

Le dichiarazioni del Presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite di ‘Atreju 08’, la festa organizzata dai giovani di An a Roma, di fronte al Colosseo.

Fini: «La destra si riconosca nei valori dell’antifascismo»

Chi è democratico «è a pieno titolo anti-fascista» e la destra deve riconoscersi nell’antifascismo. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ospite di ‘Atreju 08’, la festa organizzata dai giovani di An a Roma, di fronte al Colosseo.

La terza carica dello Stato ha sottolineato che «la destra politica italiana e a maggior ragione i giovani devono senza ambiguità dire alto e forte che si riconoscono in alcuni valori presenti nella nostra Costituzione, come libertà, uguaglianza e solidarietà o giustizia sociale».

Sono tre valori che hanno guidato il cammino politico della destra e ribadire che la destra vi si riconosce è un atto doveroso». «Se in Italia – ha aggiunto Fini – non è stato così agevole, è perché non c’è stata una destra in grado di dire che ci riconosciamo in pieno nei valori anti-fascisti».

E il presidente continua nella sua presa di distanza da certe affermazioni, come quelle del ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, su Salò e sulle leggi razziali. «È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata». E aggiunge: «I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata».

Dalla platea si levano grida di contestazione: «Sei stato chiaro ma non coerente, presidente».

Il ragionamento di fini è chiarissimo: a Salò «c’è stata buona fede, riconoscerla è in molti casi doveroso ma è altrettanto doveroso dire che non si può equiparare chi stava da una parte e dall’altra. Onestà storica e compito di una destra che vuole fare i conti con il passato. La destra deve ribadirlo in ogni circostanza non per archiviarlo ma per costruire una memoria che consente al nostro popolo di andare avanti».

A queste parole i giovani hanno applaudito prima a stento poi più convinti. Qualcuno polemicamente si è allontanato.

Fini ha poi continuato ricordando che il fascismo «abolì libertà fondamentali, fu dittatura» e quindi «il giudizio complessivo da parte della destra deve essere negativo in ragione della limitazione e poi sopressione della libertà». «Quando ci si confronta con la storia – ha sottolineato – occorre avere la consapevolezza che un periodo storico non può essere trattato come un filmato cinematografico, prendendo un fotogramma che pare più suggestivo e poi giudicarlo prescindendo dall’interezza della pellicola».

Per questo Fini ha sottolineato che «non c’è dubbio che quando ci si confronta con un periodo storico come è stato il fascismo, bisogna avere la lucidità di dire che il giudizio non può che essere complessivo».

 

Articolo pubblicato da “L’Unità” del 13 Settembre 2008

Apprezziamo le dichiarazioni del Presidente Fini, ma gli suggeriamo altresì di invitare i giovani di destra a riconoscersi non solo in “alcuni” principi e valori della Costituzione, ma in tutti, senza eccezione alcuna, tra quelli che informano l’impianto della Carta Costituzionale nata dalla Resistenza.

M. Mascella

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