APPELLO SALVIAMO LA COSTITUZIONE
APPELLO SALVIAMO LA COSTITUZIONE
Nella mia qualità di presidente dell’Associazione ‘Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla’, nata dal Comitato che promosse il referendum costituzionale del giugno 2006, esprimo soddisfazione per le numerose iniziative e manifestazioni di sostegno alla Costituzione repubblicana e alla sua perdurante attualità, organizzate in un momento nel quale essa è nuovamente esposta sia al rischio di proposte di revisione non rispettose dei suoi valori e del suo impianto fondamentale, sia a una strisciante e quotidiana inosservanza dei suoi principi (prima di tutto quello dell’equilibrio tra i poteri costituzionali e dell’autonomia e indipendenza della funzione giurisdizionale).
D’intesa con il direttivo di “Salviamo la Costituzione”, che si è riunito a Roma il 26 gennaio, invito i comitati locali della nostra associazione a partecipare a queste iniziative.
Invitiamo, in particolare, a sostenere l’iniziativa, promossa autorevolmente dai presidenti emeriti della Corte costituzionale Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky sotto l’egida di un gruppo di associazioni e movimenti della società civile, per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare tendente a integrare la festa nazionale del 2 giugno con un riferimento esplicito alla Costituzione, così da ridefinirla come festa della Repubblica e della Costituzione.
E’ un modo per sottolineare lo stretto legame, storico e istituzionale, tra i due momenti fondanti della nostra convivenza civile, e per ricordare che la Costituzione è e resta un sicuro punto di riferimento della grande maggioranza degli italiani, al di là delle divisioni politico-partitiche, come è stato confermato dal netto risultato del referendum del 25-26 giugno 2006 e da recenti sondaggi di opinione.
La Costituzione può naturalmente, come essa stessa prevede, essere aggiornata e modificata, in modo da adeguare gli strumenti della nostra democrazia al mutare della realtà storica, politica e sociale: ma ciò deve avvenire in coerenza con i suoi principi e i suoi valori, anzi al fine di meglio attuarli e inverarli, e senza stravolgere il suo impianto fondamentale, che è garanzia dei diritti di tutti e di ciascuno e della effettività della nostra democrazia.
Chiediamo infine ai nostri Comitati regionali e locali di valutare, in vista delle prossime elezioni regionali, l’opportunità di invitare tutti i candidati alla carica di presidente della Giunta regionale a sottoscrivere un documento col quale essi si impegnino – in caso di approvazione parlamentare di modifiche costituzionali che stravolgano i principi, i valori e l’impianto fondamentale della nostra Costituzione – a proporre al loro Consiglio regionale di esercitare la facoltà costituzionalmente prevista di promuovere il referendum previsto dall’art. 138 della Costituzione.
Oscar Luigi Scalfaro
Roma, 26 gennaio 2010
Qui di seguito l’iniziativa cui il Presidente Emerito Oscar Luigi Scalfaro si riferisce:
2 giugno Festa della Repubblica e della Costituzione
La Costituzione è stata ed è tuttora segno di unità del paese: i principi e i valoridella democrazia repubblicana in essa espressi, in coerenza con la storia e gli sviluppi più maturi del costituzionalismo internazionale contemporaneo, sono un patrimonio in cui gli italiani si ritrovano. Patrimonio tanto più prezioso in quanto il pluralismo sociale, culturale e politico delle società di oggi suscita nuove linee di tensione e sollecita l’esigenza di riconoscere e ricostruire, al di là delle differenze, una identità collettiva condivisa, che solo nella comune adesione ai principi costituzionali può trovare fondamento.
Per questo Libertà e Giustizia, che considera fra i propri scopi fondamentali quello di concorrere a salvaguardare tale patrimonio e a promuovere l’attuazione della Costituzione, suggerisce che sia assunta, da un arco più ampio possibile di associazioni, gruppi e istituti culturali, l’iniziativa di proporre una legge che, modificando e integrando quanto oggi previsto (legge n. 260 del 1949, legge n. 336 del 2000), stabilisca che la festività nazionale del 2 giugno sia proclamata “Festa della Repubblica e della Costituzione”.
La festa nazionale verrebbe così arricchita con il riferimento al documento che hadato corpo e contenuto alla Repubblica di tutti gli italiani. Alla tradizionale paratamilitare di Roma si potrebbe accompagnare, in molte città, una manifestazione civile in cui si celebri concretamente la Costituzione, anche dando seguito ai programmi che sono stati promossi nelle scuole su questo tema. L’iniziativa sarebbe nel solco della tradizione. Si può ricordare che all’epoca del Regno d’Italia la festa nazionale, celebrata la prima domenica di giugno, coincideva con l’anniversario dello Statuto albertino, cioè della prima Costituzione dell’Italia unita.
L’Assemblea costituente, a sua volta approvò un ordine del giorno che dichiarava “il 2 giugno di ogni anno Festa nazionale della Repubblica italiana” allo scopo “di solennizzare l’avvento della Costituzione repubblicana e di celebrare i principi politici e sociali che sono a fondamento di essa”.
Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky a nome dell’Ufficio di Presidenza e dei Garanti di Libertà e Giustizia
Roma, 10 febbraio 2010
L’ANPI aderisce all’appello di Libertà e Giustizia, a firma di Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, per dedicare la Festa del 2 giugno alla Costituzione.Invita inoltre tutti i democratici e gli antifascisti a sostenerlo e si impegna ad attivare le sue strutture per diffonderlo e contribuire alla sua riuscita. La Costituzione è garanzia di unità, ha retto il Paese per 60 anni e la minaccia di scardinarne addirittura i principi che la fondano va contrastata con tutte le forze e le intelligenze possibili. E’ l’ora della responsabilità collettiva.
PRESIDENZA E SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
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