Scomparsa Bruna Bianchi
Sabato 24 Luglio 2010 è deceduta la compagna Prof.ssa Bruna Bianchi, membro del Comitato Provinciale dell’Anpi Varese e componente della Vice Presidenza.
Rispettando le sue ultime volontà, non ci dilungheremo oltre sulla sua scomparsa, se non per informare tutti coloro che volessero renderle l’estremo saluto che le sue esequie avverranno Martedì 27 Luglio, alle ore 9.00, nella Sala del Commiato presso il Cimitero Monumentale di Giubiano, a Varese, in via Maspero 38.
Alleghiamo qui una sua foto, scattata mentre pronuncia il discorso ufficiale all’inaugurazione del Parco dei Partigiani a Samarate, Domenica 14 Febbraio 2010.
Ciao Bruna, e grazie di tutto.
p. l’Anpi Provinciale Varese
M. Mascella
Contravvenendo ai desiderata di Bruna, non possiamo ignorare i sentimenti che immediatamente la sua scomparsa ha provocato: e ne riportiamo qui due esempi, che esemplarmente si “coniugano” tra loro, essendo il primo di una sua collega docente, ed il secondo di un allievo della stessa Bruna.
In perpetuum, ave atque vale (Addio per sempre, Bruna)
Prendo in prestito le parole del poeta latino Catullo, perché credo che alla professoressa Bruna avrebbe fatto piacere un tale commiato. Affettuoso, ma lucido e disincantato, senza prospettive al di fuori di questa vita.
E’ mancata stamane all’affetto di noi tutti la professoressa Bruna Bianchi. Si è spenta all’improvviso a Varese, dopo un repentino peggioramento delle sue condizioni di salute, senza che quasi ce ne rendessimo conto. Stavamo ancora discutendo se e come recarci da lei in visita in ospedale ed ecco che la notizia ci ha travolto con la sua ineluttabilità: Bruna non c’è più.
Avevo imparato a conoscerla durante le riunioni del Comitato provinciale dell’A.N.P.I, cui entrambe partecipavamo: lei, così esperta, ricca di motivazione, così autorevole e benvoluta, ed io, aggiuntami nell’ultimo anno al gruppo, accolta con affetto dai membri della vecchia generazione. Ne avevo ascoltato alcune volte gli interventi, sempre così misurati, concisi, ponderati: poche parole che lasciavano sempre il segno. Ne avevo gustato qualche conferenza di argomento storico, qualche lectio magistralis così preziosa e rara. Ne conoscevo la tempra schiva, il carattere asciutto, la riservatezza che solo una volta Bruna aveva per un attimo abbandonato per dirmi: “Sono stata insegnante di storia e filosofia al Liceo Classico”.
Immagino intendesse il Cairoli. Non ho neppure osato chiedere conferma, tanta era la soggezione che la professoressa mi ispirava. Altro di lei non so. Io non sono di Varese, la ritrovavo solo come membro dell’A.N.P.I alle riunioni o a qualche commemorazione del 25 Aprile, quando, incaricata dall’A.N.P.I medesima, accettava di tenere un discorso. L’ho sentita in una occasione: che differenza tra la sua lucida analisi storica, il suo sguardo penetrante e tanti altri interventi che ho ascoltato -prima e dopo- insipidi, retorici, normali!
Bruna era una persona che si notava, pur essendo suo precipuo desiderio non farsi notare. Ma non potevano passare inosservate la sua intelligenza, la sua competenza storica (messa al servizio dell’Istituto Storico Varesino oltre che dell’A.N.P.I e dei suoi studenti), la sua serietà.
Per me che svolgo il suo stesso mestiere, ha rappresentato un esempio: di dedizione alla causa, di rigore, di onestà intellettuale.
Sgomenti e con le lacrime agli occhi, rispettosi della natura riservata di Bruna (che probabilmente avrebbe voluto ritrovarsi su un giornale come ultima cosa al mondo) ci sentiamo però di tributarle un estremo saluto.
Addio, professoressa, e in perpetuum ave atque vale.
Rita Gaviraghi, membro del Comitato Provinciale dell’A.N.P.I
Grazie professoressa Bianchi
Egregio Direttore, ho appreso oggi dalla stampa della morte della Professoressa Bruna Bianchi, indimenticata insegnante di Filosofia e Storia al Liceo Classico E. Cairoli. Allo sconforto per questa notizia si assommano tanti ricordi legati agli anni in cui ho avuto la fortuna di essere un suo studente presso la sezione E del Cairoli dal 1988 al 1991.La prima lezione di filosofia è stata per me come un fulmine a ciel sereno. In quegli anni in cui i sogni per il proprio futuro si accavallano e ognuno di noi cerca di capire quale possa essere la sua strada all’università, la Professoressa Bianchi ha saputo illuminarmi in maniera determinante.È stato l’inizio di un percorso scolastico che mi ha portato sempre più ad approfondire la filosofia fino a farne la scelta definitiva per il mio percorso universitario.La Professoressa Bianchi aveva l’enorme pregio di rendere comprensibile anche il ragionamento più difficile e complesso, riuscendo a trasmetterci la passione per la ricerca della verità. Solo più tardi ho appresso del suo impegno presso l’ANPI e dei valori nei quali credeva che, le devo riconoscere, non hanno mai nfluenzato il suo insegnamento in un senso piuttosto che in un altro.Mi sono sempre sentito legato a lei da un profondo affetto, quello di uno studente che vedo nel suo insegnante anche e soprattutto un maestro. Per questo serberò per sempre nel mio cuore il ricordo della mia Prof. ricambiando ora con le mie lacrime di dolore, le lacrime che lei, presente durante il mio esame di maturità, versò per la felicità di vedere un suo alunno che aveva affrontato con impegno e risultati lo studio della sua materia, decidendo di farne anche la sua strada per il prossimo futuro.
25/07/2010 UNO STUDENTE DEL CAIROLI
Nella foto: Bruna Bianchi pronuncia il discorso ufficiale all’inaugurazione del Parco del Partigiano a Samarate Domenica 14 Febbraio 2010
Saluto a Bruna Bianchi, pronunciato da Rita Gaviraghi, membro dell’ANPI e a nome dell’ANPI, alla cerimonia funebre civile del 27 luglio 2010, Varese.
In qualità di membro del Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, mi è stato conferito un compito che reputo importante e che mi onoro di svolgere: pronunciare in questa triste circostanza un breve discorso commemorativo e di saluto alla professoressa Bruna Bianchi.
Mi scuso se la conoscenza limitata che ho avuto di Bruna me ne farà tralasciare qualche pregio, qualche tratto: immagino che tante persone qui convenute, oggi, l’abbiano conosciuta e amata come meritava. Bruna si è spenta all’improvviso, dopo un repentino peggioramento delle sue condizioni di salute, senza che quasi ce ne rendessimo conto.
La sua natura riservata e il suo stile asciutto e sobrio non hanno permesso di organizzare e prevedere facilmente questo momento: che è giunto silenziosamente, come spesso silenziosa e meditativa era Bruna. Alle riunioni del Comitato Provinciale dell’A.N.P.I, abbiamo ascoltato alcune volte i suoi interventi puntuali, sempre così misurati, concisi, ponderati: poche parole che lasciavano sempre il segno. L’abbiamo sentita parlare degli argomenti che le stavano a cuore, che conosceva e amava profondamente, le abbiamo riconosciuto – allievi, colleghi e amici e compagni di Bruna- una passione che si intravedeva nitidamente, dietro la sua tempra schiva, al di là della sua semplicità e riservatezza.
Bruna era una persona che si notava, pur essendo suo desiderio non farsi notare. Ma non potevano passare inosservate la sua intelligenza, la sua competenza storica, la sua serietà. Se ne percepivano l’orgoglio di essere stata (e di continuare ad essere) insegnante; la dedizione alla causa dell’antifascismo, della difesa della convivenza civile e democratica, per le quali istanze la militanza di Bruna nell’ANPI è stata sempre così attiva e preziosa.Il suo rigore scientifico nella ricerca e la sua lucidità sono state profuse anche a vantaggio dell’Istituto Storico Varesino “Ambrosoli”, oltre che per anni ed anni nei corsi di Storia e Filosofia del Liceo Cairoli.
L’affetto, l’autorevolezza, la rispettabilità della professoressa Bianchi sono palpabili nei numerosi commenti, nelle note, nelle testimonianze e nei ringraziamenti che le hanno tributato in questi ultimi giorni generazioni intere di suoi ex studenti e ex colleghi.
Ad essi ci uniamo tutti noi, presenti oggi.
Addio, Bruna, grazie per la generosità con cui ti sei spesa.