Conclusa l’Assemblea Ordinaria Annuale 2013 di Anpi Gallarate

Conclusa l’Assemblea Ordinaria Annuale 2013 di Anpi Gallarate

Domenica 3 Marzo 2013 si è svolta l’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE della sezione Anpi di Gallarate

Hanno partecipato un congruo numero di iscritti e rappresentanti di Associazioni e Partiti, portando il loro saluto ed interessanti interventi e contributi alla discussione.

I lavori hanno seguito la scaletta dell’o.d.g., per cui è stato nominato Presidente dell’Assemblea, su proposta del Relatore, Roberto Crusco, all’unanimità.

Hanno fatto seguito alla Relazione del Presidente della Sezione M. Mascella i saluti e gli interventi di:

CARLO NAGGI                   (Pres. ACLI GALLARATE);

ANTONIO LONGO            (Segr. Cittadino MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO);

OSVALDO BOSSI               (in rappr. di Giuseppe Maffioli – Segr. PdCI Gallarete);

CINZIA COLOMBO           (Ass.ra Part. Dem. – Amm. Comun. Gallarate);

PIETRO MASULLO            iscritto;

ENNIO MELANDRI           iscritto;

CARMELA DEL PRETE     iscritta;

ROBERTO CRUSCO          iscritto – comp. Collegio Probiviri della Sezione;

ILARIA E. MASCELLA      iscritta – membro Direttivo e Segreteria della Sezione;

GAIA ANGELO                   iscritta – membro Direttivo della Sezione;

FABIO COLOMBO             iscritto;

ELIA FASOLI                      iscritto – membro Segreteria e Tesoriere della Sezione;

ANGELO CHIESA              Presidente ANPI Prov.le Varese.

Durante i lavori, al termine degli interventi, è stato approvato all’unanimità il bilancio economico della Sezione, illustrato da Elia Fasoli. Si è proceduto inoltre alla sostituzione di un membro del Direttivo, la decana Pina Besana Piantanida, in seguito al ricovero della stessa in casa di riposo, eleggendo all’unanimità, su proposta del Presidente di Sezione, il compagno Pietro Masullo, che certamente aggiungerà valore al gruppo ed al quale in ragione di ciò auguriamo buon lavoro.

Nella impossibilità di riprodurre i singoli interventi, ci preme rilevare come tutti hanno posto l’accento, inevitabile, sulla attuale crisi che non è solo economica-politica, ma morale, etica, sociale con le più diverse implicazioni, ed aperta a sbocchi che al momento sono imprevedibili per chiunque.

Angelo Chiesa, nel chiudere l’Assemblea, ha voluto tra l’altro precisare ed evidenziare come l’Anpi debba interloquire con tutti, non esprimendo giudizi di merito, ma chiedendo solo il rispetto sostanziale e non formale della Costituzione.

Di seguito la Relazione del Presidente di Sezione che, in una breve premessa, ha voluto ribadire la scelta di una Relazione breve ma volutamente, a tratti, provocatoria, per stimolare e sollecitare il più ampio dibattito del consesso.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE

ALL’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE

DELLA SEZIONE ANPI DI GALLARATE

03 MARZO 2013

Care e cari compagne e compagni, amiche ed amici dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia,

inutile negare la gravità del momento politico che il Paese attraversa, e con Esso il destino di milioni di famiglie e di persone, che vivono e vivranno prossimamente sulla propria pelle i risultati di una trascorsa gestione politica condannata dai fatti di questi giorni. Il riferimento è ovviamente ai risultati elettorali, che l’Anpi non può certamente ignorare, pur non essendo protagonista dell’agone nel quale si sono sfidate non solo forze politiche diverse, ma concezioni della vita spesso diametralmente opposte.

Concezioni che hanno dato luogo ad esiti totalmente inattesi ed imprevedibili, che ancora una volta hanno sfatato le previsioni dei più diversi sondaggisti. Un anno esatto è trascorso dalla nostra ultima Assemblea, e se in quell’occasione ebbi a dire che dalla precedente sembrava essere passato un secolo per quanto nel frattempo si era verificato (fine del governo Berlusconi, varo di quello Monti, ecc.), oggi siamo quasi alla fantapolitica: perché ciò che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, potrebbe accadere in queste ore convulse, e non lo affermo come una iattura, ma come un’estrema possibilità concreta.

E cioè che il leader del M5S venga legittimamente incaricato dal Presidente della Repubblica di formare il nuovo governo.

L’Anpi, che come in altre occasioni affermato, non è spettatrice inerte delle vicende che attengono alla vita del Paese, si augura che le forze ed i movimenti politici interessati sappiano trarre le conclusioni dovute dalla situazione data, e si comportino responsabilmente a fronte di una necessità imperiosa che grida alla risoluzione dei problemi gravi che attanagliano la società civile, primo dei quali quello del Lavoro: e nessuna delle componenti in gioco può chiamarsi fuori da queste responsabilità, pena il disastro economico, morale, sociale dell’intera Nazione. Le stesse emergenze che più di un anno fa diedero luogo al governo Monti che, piaccia o non piaccia, trasse il Paese dal baratro nel quale stava sprofondando. Quello stesso governo che oggi sembra assolutamente improponibile.

Non è necessario che qui riepiloghi quanto è successo: la televisione, i giornali e tutti gli strumenti di informazione, tra i quali internet, sono stracolmi di analisi, congetture e quant’altro, che in tempo reale ci aggiornano sull’evolversi della crisi che ha portato a queste elezioni in anticipo sulla loro scadenza naturale. Il risultato, come sapete, è una grave forma di instabilità socio-politica determinata dall’incertezza dell’epilogo che avrà la crisi stessa, e cioè dalla formazione di non si sa quale forma di governo.

Per quanto attiene più strettamente le tematiche care all’Anpi, nota positiva è il fatto che nessuna forza politica dichiaratamente fascista e nazista, pur presenti tra le liste presentatesi, abbia ottenuto un minimo riconoscimento e consenso tali da consentire loro l’ingresso in Parlamento, cosa che di per sé sarebbe stata gravissima. Possiamo su questo versante ritenerci soddisfatti, seppur preoccupati per quanto prima detto, e riconfermarci come coscienza critica del Paese, attenta e vigile sui fenomeni inerenti il nazifascismo che questa tornata elettorale ha ulteriormente confinato a percentuali meno che decimali.

E’ stato perciò giusto, tra l’altro, organizzare il recente Convegno sul neofascismo e sulle nuove destre a Busto Arsizio, che ha visto un alto numero di partecipanti ed una discreta risonanza mediatica: anche queste iniziative hanno lo scopo di arginare le eventuali insorgenze eversive che pure si sono manifestate in decine di episodi nella nostra provincia che, con il voto espresso, ha respinto qualsiasi tentativo di riesumazione dell’oscuro passato che vorrebbero riproporre.

Con una lettera molto articolata, indirizzata a tutti i componenti del Consiglio comunale di Gallarate, primo tra tutti il Sindaco, l’Anpi di Gallarate ha rivolto un appello affinchè il Consiglio approvi una delibera antifascista ed antirazzista in relazione anche ai noti fatti accaduti allo stadio di Busto Arsizio e che riguardano però tutto il territorio provinciale e non solo. Attendiamo con fiducia che il provvedimento sia almeno messo all’o.d.g. delle attività comunali, e che abbia esito positivo.

Se sono istituzionalmente proprie all’Anpi tutte le attività legate alla lotta contro le insorgenze dei fascismi vecchi e nuovi, lo sono anche quelle poste a promozione e difesa della Costituzione, e quelle relative alla diffusione delle tematiche inerenti l’Europa e la sua difficile costruzione: non a caso abbiamo coinvolto nello scorso Ottobre i Licei di Gallarate in un Convegno sull’Europa promosso dall’Anpi Regionale Lombardia, che ha visto il concorso di varie scuole della Regione convenute a Milano nella sede del Pirellone: iniziativa che ha riscosso un buon successo soprattutto tra i giovani, che si sono dimostrati molto interessati alle tematiche del Convegno.

Ma per essere breve e non dilungarmi oltre in una elencazione delle attività svolte che rischierebbe di essere noiosa, mi preme ancora una volta evidenziare piuttosto un altro aspetto, quello del ruolo e della funzione dell’Anpi, proprio in relazione agli sconvolgenti esiti elettorali di queste elezioni.

E’ in atto un cambiamento epocale che, comunque si voglia vederlo, costringerà chiunque si affaccia sulla scena politica a misurarsi con esso in modi diversi che nel passato. Qualsiasi soluzione alla crisi politica è possibile, tranne un ritorno al passato: in questo nuovo quadro l’Anpi dovrà trovare il modo di far valere la sua storia, guardando però al futuro, che non potrà in nessun caso limitarsi a meste rievocazioni del passato, per non entrare in un dimenticatoio al quale molti dei nostri detrattori sono interessati.

In questi ultimi anni l’Anpi è uscita, per così dire, dal suo vecchio alveo, proiettandosi quale protagonista efficace nella vita sociale delle comunità ove è presente: ed ultimamente stringe sempre più rapporti con altre Associazioni e con le Amministrazioni locali insieme alle quali progetta e realizza la sua presenza in varie forme, non ultima quella culturale, allestendo mostre e/o rappresentazioni teatrali e musicali attraverso cui afferma la sua presenza ed il suo messaggio antifascista e di pace.

Il nuovo che avanza, come si dice, non deve spaventarci né farci chiudere in una sorta di splendido isolamento, deve anzi essere occasione di nuovo confronto anche con le nuove istanze democratiche istituzionali che si vanno affermando, con l’intento di perseguire il bene comune del Paese, afflitto, come già detto, da una recessione che non è solo economica, ma per la cecità di molti, anche etica e morale: e bisogna essere piuttosto realisti, e rilevare come in tutto ciò una grande responsabilità ricada sui Partiti che, anziché imparare dal tracollo di quella che impropriamente viene chiamata “prima repubblica”, hanno saputo fare solo di peggio con la seconda, arrivando in condizioni disastrose per il Paese nella terza.

Rimaniamo convinti della funzione insostituibile dei Partiti nella vita della Repubblica, così come recita l’art. 49 della Costituzione, ma è bene che essi si riformino completamente, e che entrino nella logica che non sono più gli esclusivi portatori di verità assolute ed incontrovertibili, pena la loro definitiva scomparsa, e con essi, della Democrazia.  

M. Mascella

Gallarate, 03 Marzo 2013

 

 

 

 

 

 

 

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