DOMENICA 24 GENNAIO 2016 – GIORNATA DELLA MEMORIA – GALLARATE

DOMENICA 24 GENNAIO 2016 – GIORNATA DELLA MEMORIA – GALLARATE

Domenica 24 Gennaio 2016, in un appuntamento che si ripete ormai da anni, si è svolta a Gallarate la Celebrazione della Giornata della Memoria, promossa dalla locale sezione Anpi e patrocinata dal Comune di Gallarate.

Celebrazioni Giornata della Memoria 2016-page0001

La cerimonia ha avuto inizio con un corteo che ha mosso i suoi passi dal cancello principale di entrata del Cimitero Maggiore di Gallarate, seguendo un percorso già sperimentato negli anni passati. Giunti al Sacrario dei Caduti di tutte le guerre, dopo un minuto di silenzio si è deposto un omaggio floreale sul Monumento ai Caduti, e si è poi proseguiti fino a quello dedicato ai Partigiani e ai Deportati della città di Gallarate.

Alla Celebrazione hanno partecipato in rappresentanza del Comune gli Assessori Colombo, Nicosia, Protasoni, e il Pres. del Cons. Comunale Casillo: a tutti loro il ringraziamento di Anpi.

Così come ringraziamo la numerosa partecipazione delle scuole, con una loro delegazione scortata dal vessillo e dagli Insegnanti, meritoriamente impegnati nell’evento.

E ringraziamo anche la partecipazione della autorevole rappresentanza del Comune di Cavaria, presente con propri Assessori.

Dopo una breve introduzione del Pres. di Anpi Gallarate Mascella, è stata data parola all’Ass. Protasoni, che ha svolto opportune considerazioni sul valore della Giornata della memoria e della sua necessità nel perpetuare il ricordo dell’immane tragedia che ha coinvolto popoli e innocenti in un massacro indiscriminato e scientificamente condotto dalla barbarie nazifascista.

Mascella ha quindi dato la parola all’Oratrice Ufficiale della Celebrazione, l’Avv. Tatiana Bruna Ruperto di Anpi Gallarate, che ha pronunciato il discorso (elevatissimo) che di seguito riproduciamo per intero:

GIORNATA DELLA MEMORIA

ORAZIONE PUBBLICA DEL 24/01/2016

ANPI di GALLARATE

 

Oggi torna la giornata della Memoria.  Tutti sappiamo perchè siamo qui …

La Memoria dell’Olocausto … di un evento che ha segnato per sempre la Storia del Popolo ebraico… ma non solo perchè questa è la Nostra Storia … la Storia dell’Umanità … Non possiamo per questo lasciarci  andare a disquisizioni retoriche, ma siamo qui per comprendere il senso degli eventi, in uno sforzo continuo della Ragione per ciò che è accaduto e può accadere … la Shoah non è un semplice sterminio… Uno dei tanti che purtroppo la Storia ha registrato…è un evento senza paragoni (15 milioni di morti). Ecco l’obbligo della Memoria.

La Memoria non si può semplicemente relegare alla categoria del ricordo, nei confini di ciò che la riguarda, ma va collocata in un più ampio discorso … di riflessione della Nostra civiltà .. di una civiltà che se pur così avanzata nelle sue conquiste, non ha cancellato il senso di alterità, ossia della diversità intesa sotto vari aspetti … religioso, sociale, etnico, sessuale … per cui i diversi sono sempre e comunque  “altri” … “altri” che oggi sfuggono dalla fame e dalle guerre ma affogano nel mare dell’indifferenza … certo sono sempre “altri” come “altri” erano gli ebrei ..

La ricorrenza si celebra per non dimenticare cosa è successo, nelle vicinanze immediate delle Nostre case, delle Nostre coscienze .. i cadaveri degli ebrei  non sono velati da nessuna bandiera … da nessuna retorica ideologica … sono cadaveri di non combattenti, di non eroi, di innocenti assoluti…

Ma si celebra anche per far sì che che analoghe catastrofi umanitarie non si ripetano più.

Il ricorso deve riguardare, purtroppo però in una analogia di sofferenza, i rom …gli omosessuali… i disabili … i deportati politici  (tutti soggetti citati espressamente nel testo normativo che ha istituito la celebrazione del 27 gennaio  – L. 20/07/2001) e  gli antifascisti che più di altri testiminano la responsabilità dello Stato fascista nelle deportazioni.

Donne e uomini privati della dignità,  dell’ essenza umana, ridotti a numeri marchiati sulla pelle, perchè ebrei, disabili, omosessuali o non allineati con il regime … e ciò sino alla “soluzione finale” dello sterminio totale  nel più grande progetto scientifico di annientamento umano a basso costo .

In tutto questo allora è fondamentale la Didattica della Storia .. non solo di oggi, ma la curriculazione della Storia deve includere la lunga durata del discorso antisemita dove la discriminazione parte da tempi remoti … già dal IV sec. dopo Cristo, quando la Chiesa Cattolica ha coniato il termine di antigiudaismo, incolpando gli ebrei della morte di Cristo,  e per questo ha giustificato i massacri di massa degli ebrei durante le crociate.

Solo per citare: il Concilio Lateranense IV (1215),  codifica alcune misure contro gli ebrei… sino alle Bolle Infami del 1555 redatte dai Papi  Paolo IV e Pio V e Clemente VII,   ove addirittura gli ebrei dovevavo indossare un segno distintivo sul corpo, in analogia al nazismo, ed erano esclusi dagli studi universitari e dagli uffici pubblici … fino alla segregazione nei ghetti.

Certo..il discorso della Shoah  parte nel vicino spazio – temporale , sono passati circa 70 anni .. per declinare in un discorso piu ampio fino alle sacche più attuali dell’Antisemitismo :  razzismo, discriminazioni evidenti,  anche se spesso non considerate nella loro violenza,  nei loro  linguaggi (tifoserie) … tutti punti di forza in verità per un indagine a ritroso  sulle radici storiche dei fenomeni ….perchè come ha scritto Primo Levi:ciò che è accaduto può ritornare piu assurdo ed impensabile di prima”.

Bisogna perciò costruire una coscienza umanitaria a livello mondiale per rifuggire l’odio, la guerra, il fanatismo sia religioso che politico.

Un dramma recente,  ha messo nuovamente in discussione il concentto di Libertà…. PARIGI … quanto accaduto ci interroga sul valore dI Libertà conquistata con il sacrificio di molti Uomini sin dalla  Rivoluzione Francese ..

E purtroppo il ricordo riemerge … in modo violento, passionale, ed oggi come ieri gli Integralismi risorgono in una escalation dell’odio verso ogni Libertà,  ogni integrazione se pur nella cultura dell’appartenenza.

Per spiegare bisogna allora partire dalle radici dell’antisemitismo (o meglio da questo crimine),  diceva Jean Paul Sartre ... – in riflessioni Sull’antisemitismo-1946 – che  l’antisemitismo .. non è un’ideologia ma una passione,  una scelta di se stesso che si serve dell’ebreo come pretesto, che sceglie l’ODIO  perchè l’odio è una fede. Ha scelto di svalorizzare la Ragione nel desiderio di appartenere ad una elite irrazionale, vegeta nelle classi medie, divide il mondo tra il bene ed il male … ove l’ebreo è il male assoluto .. l’antisemita è un uomo che ha paura di se stesso, della propria Libertà .. distruttore per funzione,  sadico nel suo profondo, un criminale.  Quello che prepara,  è la morte dell’ebreo .

Ora siamo in grado di comprenderlo nella sua paura di se stesso, della sua coscienza,  della sua responsabilità del cambiamento della Società … di tutto… eccetto che degli ebrei.

Oggi il suo pretesto sono gli ebrei… domani si servirà del nero, del giallo, dell’immigrato, il suo problema è la paura della condizione umana… l’antisemita vuol essere tutto fuorchè un uomo.

Gli ebrei però hanno un amico: il democratico liberale. Ma  in verità è un misero difensore, questi è colui che proclama che gli uomini sono tutti uguali  in un concetto di uguaglianza astratta; non ha occhi per le sintesi concrete che la storia gli presenta  non conosce nè l’ebreo, nè l’arabo, nè  il borghese, ne l’operaio ma solamente l’uomo, in tutti i tempi ed in tutti i luoghi uguale a se stesso e che perciò accetta l’ebreo che si neghi come tale, salva l’ebreo come uomo, ma lo annienta in quanto ebreo, vuol separarlo dalla religione dalla famiglia dalla sua comunità per “infornarlo”  in un crogiolo democratico dal quale uscirà nudo ..solo… particella individuale e solitaria.

Si può allora cogliere nel liberale democratico una sfumatura di antisemitismo… egli è ostile all’ebreo nella misura in cui l’ebreo è se stesso, allora c’è solo una soluzione .. alla assimilazione extra storica di tutti gli uomini, è lo sviluppo della loro autenticità il rifiuto di ogni assimilazione pseudo-democratica,  privare qualcuno dell’identità significa togliere la Libertà di essere se stessi, ieri come oggi.

Forse allora bisogna ripartire da qui… dalla falsa identità delle Democrazie …sì perchè…dalla chiusura del Lager di Auschwitz, si arriva dopo tre anni alla Dichiarazione generale dei Diritti dell’uomo(1948)  per far sì che,  fatti come l’olocausto non si ripetessero più … ma la verità è che da quel giorno l’uomo non ha imparato la lezione.

Dalle Relazione di Amnesty International si mostra tutt’altro …casi di tortura … maltrattamenti …pena di morte … in diversi Stati del mondo, e nel rapporto  “Guantanamo un decennio di danni ai diritti umani” si mette in luce il trattamento disumano dei detenuti di quella prigione ;

Un campo aperto da Bush nel 2002 per la detenzione dei sospettati di terrorismo internazionale,  anche senza processi che potessero collegarli … il Governo statunitense ha violato i diritti umani, e continua a violarli,  in dieci anni  solo 1  dei 779 detenuti è stato regolarmente processato, mentre altri dopo indicibili torture sono stati processati  in via sommaria da commissioni militari  .

Questi campi di prigionia disumana ricordano che l’orrore dell’Olocausto esiste ancora…

La Memoria allora è il presente …. e finchè ci saranno Governi che rappresentano l’odio… nell’egida della Democrazia non avremo ideologie ma passioni…nella  svalorizzazione della Ragione… e non saremo mai liberi… liberi dall’ombra dell’Olocausto.

                                                           (Avv. Tatiana Bruna Ruperto)  

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