VENERDI’ 12 APRILE 2024: CELEBRAZIONI GIACOMO MATTEOTTI A CENT’ANNI DAL SUO ASSASSINIO – GALLARATE

VENERDI’ 12 APRILE 2024: CELEBRAZIONI GIACOMO MATTEOTTI A CENT’ANNI DAL SUO ASSASSINIO – GALLARATE

Il Comitato Gallaratese “Giacomo Matteotti” organizza una manifestazione pubblica in memoria del Martire, assassinato dai fascisti il 10 Giugno 1924, a cent’anni dal tragico evento: alle ore 19.00 in via G. Matteotti, nei pressi dell’Ist. G. Falcone.

La cerimonia sarà preceduta, fin dalla mattina alle ore 8.30, all’interno dell’Istituto, da una conferenza nell’Aula Magna, presentata dal Dirigente Scolastico Ing. Vito Ilacqua.

Alle ore 19.00, come da programma, si è svolta la cerimonia di deposizione di una ricca corona d’alloro impreziosita da garofani rossi, che è stata posta, a cura del Pres. Prov.le del Comitato Prof. Beppe Nigro e dal ex Sen. Andrea Buffoni, sotto la targa sbiadita in memoria di Giacomo Matteotti.

All’evento hanno partecipato moltissimi cittadini, Consiglieri Comunali e rappresentanti di Partiti,  associazioni e sindacati: assente una rappresentanza della Amm.ne Comunale.

Presente anche la Presidente di ANPI Prov.le Varese, Ester De Tomasi.

La formalità è stata preceduta da una prolusione di Angelo Bruno Protasoni, che qui di seguito riproduciamo per intero:

PROLUSIONE ANGELO BRUNO PROTASONI

Consigliere e Consiglieri Comunali, Cittadine e Cittadini,

non è un caso che il nostro Comitato abbia voluto iniziare proprio da qui le Celebrazioni di Giacomo Matteotti, partendo da questa vecchia targa sbiadita e ormai quasi illeggibile.

Perché il nostro è innanzitutto un doveroso richiamo, ancora una volta, alla necessità di manutenzione di una Memoria che è un patrimonio di tutti, che non va mai trascurato e che noi tutti abbiamo il Dovere di consegnare alle nuove generazioni.

Fra meno di due mesi saranno cento anni da quel 10 giugno del 1924 in cui Giacomo Matteotti fu visto vivo per l’ultima volta.

A Gallarate, le elezioni farsa del 6 aprile 1924, gestite dalla milizia fascista e caratterizzate da brogli elettorali evidenti e spudorati, avevano segnato l’epilogo di un susseguirsi di violenze. L’occupazione del Municipio da parte delle squadracce fasciste, le bastonate al Sindaco, la defenestrazione della Giunta democraticamente eletta, la devastazione della Camera del Lavoro, del Teatro del Popolo, dei Circoli socialisti, popolari e repubblicani, gli assalti e i saccheggi alle abitazioni del Deputato Francesco Buffoni e del Sindaco Campi, entrambi costretti a un esilio che sarebbe durato più di venti anni.

Un secolo di storia, un tempo difficile da analizzare per chi, come noi, si sta ormai abituando all’orizzonte breve, quasi istantaneo, imposto dalle tecnologie digitali.

In alternativa a una visione solo concentrata sull’oggi, noi crediamo allora che ci si debba sforzare di avere uno sguardo lungo – qual era quello di Matteotti – per cercare, pur nella consapevolezza delle differenze storiche, di leggere una crisi di civiltà che oggi si ripresenta, quella della democrazia rappresentativa.

Questa mattina noi abbiamo iniziato, in questa scuola, un percorso che si svilupperà durante tutto l’anno – auspicabilmente in tutti gli istituti superiori di Gallarate – consapevoli di come non basti, semplicemente, conservare e trasmettere una memoria.

Negli incontri che organizzeremo, come Comitato Gallaratese per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti, cercheremo quindi di offrire alla comunità – e in particolare alle giovani generazioni – alcuni strumenti per l’elaborazione critica di una cultura civica che faccia della conoscenza della Storia la premessa e il mezzo per agire nel presente.

Vogliamo, in concreto, superare l’immagine di un Matteotti ridotto solo a vittima e martire del fascismo, quasi un santino destoricizzato, per recuperare la complessità e la ricchezza della sua azione, ma anche della sua riflessione teorica.

Io credo che negli incontri che organizzeremo emergeranno, sia pure in diverse forme e in diversi momenti, almeno quattro filoni fondamentali del suo pensiero: il Lavoro, l’Educazione, la Pace e la Democrazia.

Sono i temi che rappresentano i pilastri della sua azione politica e culturale.

Cercheremo quindi di promuovere delle riflessioni non ridotte solo alla sua pur fondamentale opposizione al fascismo, ma allargate fino ad abbracciare tutta la sua eredità, a nostro avviso ancora fondamentale per il mondo contemporaneo.

Per il Lavorola difesa dei lavoratori e della loro dignità come essere umani e cittadini è il cuore dell’impegno politico e sociale di Matteotti. E’ un tema che riconquista, nel nostro tempo, grande attualità. Fondamentale, all’interno di questa riflessione, c’è oggi quella sulla rappresentanza sindacale, su quel Sindacato che è stato fino all’ultimo accanto a Matteotti anche quando lui era oggetto di attacchi concentrici. E non è forse un caso che proprio il Sindacato sia oggi, nuovamente, a volte oggetto di miserabili tentativi di delegittimazione.

Contro la Guerra, per la Pace:  nei mesi precedenti l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, Matteotti si era imposto come uno dei protagonisti dell’opposizione all’inutile strage. Molte delle idealità a cui ancora oggi noi ci ispiriamo, avevano seguito allora delle strade diverse. La Storia ci dice che aveva ragione lui. Le sue azioni, in quegli anni, trascendono la contingenza in cui furono realizzate e si ripresentano come difesa del valore della Pace vista come premessa per la costruzione di una società libera e democratica, che garantisca sviluppo e benessere. Questi, oggi più che mai, sono elementi fondamentali di riflessione.

Per l’Istruzione Pubblica:   la scuola e l’educazione – delle classi popolari ma non solo – hanno costituito uno dei temi fondamentali su cui si è sviluppata l’attività di Matteotti. E’ la consapevolezza di come l’istruzione sia un elemento cruciale per la costruzione della democrazia e per l’emancipazione non solo economica, ma anche culturale e politica, delle classi popolari. Io rivedo in questo Pensiero e in queste Azioni, permettetemi di dirlo, il Socialismo Mazziniano. E credo che oggi noi dobbiamo rileggere e riprendere questo impegno, rinnovandolo anche nei confronti dei migranti che qui accogliamo.

Per la Democrazia e contro il fascismo:   se la figura di Matteotti è universalmente nota per la sua ultima battaglia contro il fascismo, il suo impegno a difesa delle libertà e della democrazia segna l’intero arco della sua esperienza politica e umana. Le sue azioni contro la degenerazione della democrazia e contro i cedimenti alle suggestioni della ‘piazza’ rappresentano i punti fermi della sua azione e della sua riflessione teorica. Indicano ancora oggi lo stretto ma necessario cammino per arrivare a una democrazia autentica.

Ripensando oggi, qui, a questi valori, noi vediamo come non sia certo un caso che una delle prime brigate di resistenti gallaratesi sia stata dedicata alla memoria di Matteotti e che il primo edificio liberato in città, la mattina del 25 aprile 1945, sia stato subito ribattezzato CASA MATTEOTTI. Né fu un caso che quella casa abbia poi ospitato una cooperativa che riprendeva i temi concreti della solidarietà, aiutando i cittadini più bisognosi e più deboli. E non per caso, dopo la Liberazione, in tante case gallaratesi si tirarono fuori dai cassettoni, dopo vent’anni, quei ritratti fotografici di  Matteotti distribuiti ne ’24 e conservati in segreto.

Ecco, allora, che se c’è un filo che parte da qui, in questa serata così bella, e che collega quest’anno le ricorrenze nazionali del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno, questo è il filo del pensiero civile e riformista di chi, già cento anni fa, ebbe la forza e la statura morale per contrapporre al fascismo nascente un progetto politico, di cui oggi noi tutti vediamo l’attualità.

Care amiche e cari amici, mi chiedevo ieri, preparando queste note, quale sarebbe stato l’elemento unificante fra le diverse persone che avrei trovato qui, questa sera.

Credo che l’elemento unificante sia “quella certa idea dell’Italia”, come amava chiamarla un politico a me caro. Una idea che è stata vincente e sconfitta, nella nostra Storia, ma che è sempre riaffiorata. E questo ci dà speranza. E’ la speranza che noi porteremo e cercheremo, nelle scuole gallaratesi, commemorando il pensiero e l’azione di Giacomo Matteotti.

Angelo Bruno Protasoni

Gallarate, 12 Aprile 2024

Per le foto, cliccare qui

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