Domenica 24 Novembre 2024: Commemorazione LUCIANO ZARO

Domenica 24 Novembre 2024: Commemorazione LUCIANO ZARO

Si è ripetuta la Commemorazione di LUCIANO ZARO, in presenza di compagni/e e di parenti prossimi del Martire, al quale come sempre abbiamo dedicato una corona d’alloro sulla soglia dell’abitazione della famiglia, dopo la lettura dell’orazione ufficiale affidata a ILARIA ENRICA MASCELLA della Segreteria di Anpi Gallarate, e letta dalla nuova iscritta ROBERTA BARANTIN per l’indisposizione della Relatrice. Di seguito riproponiamo integralmente il discorso commemorativo:

LUCIANO ZARO

Buongiorno a tutti,

oggi ci troviamo qui riuniti per rendere omaggio alla memoria di Luciano Zaro, un ragazzo che ha incarnato i più alti ideali di libertà, giustizia e dignità umana. Luciano Zaro non è soltanto un nome da ricordare; è un ragazzo che, mentre l’Italia, il Suo Paese, sprofondava nel buio scelse di non adeguarsi, di non voltarsi dall’altra parte. Forse con gli occhi di oggi queste ci sembrano oramai scelte non voglio dire semplici, ma quasi ovvie, tanto le abbiamo sentite e risentite, romanzate, idealizzate. Ma voglio invitare, durante tutta questa breve commemorazione a cercare di immaginare nell’oggi una scelta così difficile. Oggi che è tanto semplice e a basso rischio opporsi eppure, spesso, fatti i nostri calcoli di spicciola convenienza personale lasciamo correre, ci giriamo dall’altra parte, tacciamo una volta di più, pensando magari che la nostra singola opposizione non serva a nulla.

Noi che oggi ci permettiamo di andare a votare al 40%.

Durante gli anni bui del fascismo, Luciano, appena più che ragazzo scelse di combattere, mettendo a rischio la sua vita, perché credeva in un futuro diverso, un futuro in cui le persone potessero vivere libere dall’oppressione, dal terrore e dalla tirannia. Luciano Zaro ha combattuto, come tutti gli altri, prima di tutto per la LIBERTA’.

Ma quand’è che la libertà si è ridotta a essere libertà di scrivere, dire e veicolare messaggi di odio, di credersi liberi di investire una persona che ha scippato una borsa, liberi di uccidere un ladro. Libertà, una parola quasi, se non totalmente, svuotata di ogni significato, e ridotta ad essere semplicemente libertà individuale di mangiare quando e cosa si vuole magari ordinando un delivery durante un’alluvione, di comprare come e quando si desidera, il 25 dicembre mattina, perché no?, Di parcheggiare in doppia fila perché si ha fretta. Che razza di libertà è quella di dire “Frocio” e suscitare ilarità.

È davvero questa la Libertà di cui abbiamo bisogno? Quella per cui Luciano e tanti altri hanno messo a disposizione le proprie esistenza, troppo spesso fino al sacrificio umano.

Quand’è che la Libertà è divenuta libertà di impedire agli altri di vivere come desiderano, se non quando addirittura di vivere.

Le commemorazioni, come questa oggi al caro Luciano, corrono il rischio di essere mero esercizio di memoria, e invece auspico siano momento di profonda riflessione, per comprendere l’oggi con lo sguardo di chi ciò che è avvenuto ieri lo conosce, lo ha compreso e interiorizzato ed è capace di raffrontarlo senza cadere in superficiali trappole utili al populismo.

Oggi, ricordandolo, non celebriamo solo il passato, ma ci interroghiamo sul presente e sul futuro. Qual è il nostro compito, oggi, per rendere giustizia alla memoria di uomini come Luciano Zaro? È nostro dovere mantenere vivi i valori per cui lui e tanti altri hanno lottato: la libertà, la solidarietà, il rispetto per i diritti di tutti. È nostro dovere, soprattutto, trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di chi ha sacrificato tutto per donarci un domani migliore.

Allora può tornare utile, tacere una volta in meno di fronte ad un’ingiustizia, di fronte alle parole di odio, di fronte alle ragazzate, a quei “frocio” “troia” detti un po’ così.

Quella libertà collettiva e universale che inseguivano quei ragazzi va piuttosto intesa come sentire proprie libertà per altri.

Rivendicando come propria la libertà di ogni singola donna di vestire e comportarsi come desidera senza rischio di essere molestate se non violentate o uccise, si renderà servizio al sacrificio di Luciano e di quei magnifici ribelli.

Rivendicando come proprio il diritto sacrosanto di un migrante di essere trattato con dignità, e di sperare in un futuro migliore, si renderà servizio al sacrificio dei partigiani.

Così, rivendicando il diritto di ciascun membro della comunità LGBTQ+ di definirsi come desidera, rivendicando il diritto dei carcerati ad essere trattati secondo giustizia, rivendicando tutti quei diritti che aggiungono senza togliere, di fronte a chi oggi lavora allo scopo di limitare sempre più le libertà di precise minoranze, fintanto che non arriveranno anche alla nostra propria. E allora sarà davvero troppo tardi

Concludo invitando tutti noi a riflettere sulle parole del giuramento partigiano: “Giuriamo di combattere per la libertà e la giustizia fino al sacrificio della nostra vita. Giuriamo di non desistere fino a quando l’Italia non sarà libera.” Luciano Zaro ha onorato quel giuramento con ogni sua azione, è nostro dovere fare tutto quanto in nostro potere per mantenere vivo quell’impegno.

Grazie, Luciano, per il tuo coraggio, per la tua dedizione, per il tuo esempio. Che il tuo sacrificio non sia mai dimenticato e che il tuo nome continui a vivere nella storia della nostra città e del nostro Paese.

Grazie a tutti.

Ilaria Enrica Mascella

Gallarate, 24 Novembre 2024

 

 

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